Cari lettori,
siamo appena usciti dal Festival dei fiori e, dopo aver ascoltato tante canzoni, ho voluto portare in risalto quella che mi ha fatto pensare alle cose positive della vita, di essa prenderò solo alcune strofe, altrimenti rischio di allungarmi troppo. La canzone s’intitola: “Come l’acqua dentro il mare”, una canzone che ci porta a pensare al desiderio infinito di amore che l’uomo porta nel suo cuore. La vita ci consegna delle chiavi per accedere a quest’amore eterno ma Cristo è l’unica chiave che apre la serratura della porta del nostro cuore.
Meglio
cominciare da quello che mi viene
Più semplice da poterti raccontare
La vita
ci consegna le chiavi di una porta
E prati verdi sopra i quali camminare
Puoi correre
o fermarti
Puoi scegliere tra i frutti
Quali cogliere o lasciare maturare
Vietato abbandonare il sogno di volare
Ma per quello c’è bisogno dell’amore
Io posso solo dirti
Non temere di sbagliare
Perché aiuta le persone ad imparare
Nella vita sono molti i sogni e le cose che ognuno desidera e vorrebbe cambiare, quando si esce fuori da qualche sconfitta, si ha paura di ricominciare. Non dobbiamo spaventarci, perché dagli sbagli s’impara e si esce più forti. Una persona speciale mi ha detto: “Ricorda, Dio ci dà solo quello di cui abbiamo bisogno”. Tutto quello che succede intorno a noi, è motivo di grazia, se riusciamo a farne tesoro.
Le ferite che porti nel cuore puoi curarle solo con il perdono, con l’amore. Il Signore non ci abbandona mai e, per disegni misteriosi che solo Lui conosce, si fa incontrare e ci tende una mano, tocca solo a noi saperlo riconoscere.
E sappi
che tra il bene e il male
Alla fine vince il bene
Amore fai tesoro di ogni tuo respiro
E difendi la bellezza del perdono
Ricorda che un sorriso è il gesto più prezioso
Per piacere e farsi ricordare
Ricorda che l’amore a volte può far male
Ma del mio tu non ti devi preoccupare
Perché non può finire
Come l’acqua dentro il mare
La vera ricchezza sta nel bene. Sant’Ildegarda, una monaca del Medioevo, della quale sono venuta a conoscenza in maniera più approfondita grazie alla mia professoressa di Italiano, diceva che l’uomo si ammala, quando non sa perdonare, quando odia, quando non è in armonia con Dio, Ildegarda è convinta che l’uomo e l’universo sono inscindibilmente legati, c’è una corrispondenza, il malessere dell’uno si ripercuote sull’altro. La malattia è la rottura di un equilibrio fra corpo e spirito.
Amore
ascolta bene, non smetter di sognare
Perché i sogni sono le ali per volare
Se vuoi porta qualcuno in viaggio
Ma a nessuno dai modo di potertele spezzare
Accetta le sconfitte, l’invidia e l’impotenza
Di chi osserva e perde il tempo a giudicare
Sant’Ildegarda percepiva l’armonia con Dio anche nella musica, quando l’uomo è in pace con Dio e con il creato, partecipa a questa sinfonia celeste, che può sentire vibrare nel suo spirito. Anche noi possiamo sentire questa sinfonia celestiale, quando mettiamo da parte l’egoismo, l’invidia, il giudicare sempre gli altri, quando viviamo una vita di grazia.
E abbi
sempre a coscienza, la pazienza, la prudenza
E ricordati che è sempre meglio dare
Ma non dimenticare, anche se l’ho già detto
Se avrai un dubbio, che tra il bene e il male
Vince sempre il bene
Te lo posso giurare
Amore fai tesoro di ogni tuo respiro
E difendi la bellezza del perdono
Ricorda che un sorriso è il gesto più prezioso
Per piacere e farsi ricordare…..
Ricordati che nella vita quello che vale di più è quello che semini, non quello che raccogli. Il vero tesoro che possiamo accumulare non sono le ricchezze, perché quelle non ci terranno compagnia nella malattia, nella morte, ma l’amore con cui ci siamo spesi, il sorriso che avremo donato, perché tra il bene e il male vince sempre il bene. Se con l’amore riuscirai a perdonare chi ti fa del male, scoprirai quanto ci avrai guadagnato, perché l’amore disarma il nemico e il perdono è la forza che lo conquista. Gesù nel Vangelo ci ricorda: ”Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua”. (Lc 9,23 – 25). E’ vero che l’amore costa e spesso è causa di dolore, a Gesù è costato la croce, ma non si è sottratto al dolore per nostro amore, e oggi quella croce è per noi sorgente infinita di grazia.
Sorella Lucrezia