Padre Giuseppe mi faceva riflettere sull’importanza della figura del giardino nella Sacra Scrittura, inoltre noi tutti siamo diretti verso il Paradiso, che altro non è che il giardino di Dio. In Gen.2,15 troviamo che Dio pose l’uomo nel giardino dell’Eden perché lo coltivasse e lo custodisse. Il beato Giovanni Paolo II in uno dei suoi discorsi disse che la nostra terra nelle mani dell’uomo o diventa un giardino come l’Eden o un cimitero.
In Siracide 24,29 troviamo: ” Ho detto: innaffierò il mio giardino e irrigherò la mia aiuola “,
il giardino che l’uomo deve coltivare è la sua anima dalla quale deve estirpare le erbe cattive dei peccati che, come la gramigna, infestano l’anima fino a soffocarla. L’uomo deve dissodare il terreno della sua anima con la zappa della croce, innaffiarlo con le lacrime del pentimento e della conversione che ci invitano a ritornare al Padre come il figliol prodigo mediante il Sacramento della Confessione.
Ma per coltivare bene il giardino, il terreno deve essere ricco di “humus”, umiltà dunque al primo posto, ossia riconoscimento che siamo il terreno di Dio e Dio è l’agricoltore che usa molta pazienza nei nostri riguardi. Anche noi dobbiamo avere pazienza non solo verso gli altri ma soprattutto verso noi stessi. Cominciamo a inculturarci con la cultura che viene da Dio e non con quella che ci propone la televisione. Cultura deriva da coltura, coltivazione, coltiviamo dunque la nostra vita, il nostro cuore, la nostra anima, la nostra mente con la Parola di Dio, con i Sacramenti, soprattutto con la Confessione e l’Eucarestia. Gesù ha detto: ” Chi mangia di Me vivrà per me”. Per vivere dobbiamo nutrirci del “ Frutto ” che pende dall’albero della Croce, dobbiamo metterLo al centro del giardino del nostro cuore, sì perché al centro del nostro cuore deve esserci Dio, come le parole di un canto:” Al centro del mio cuore ci sei solo Tu!”, “FRUTTO BENEDETTO” del grembo benedetto della Vergine Maria, che molti santi chiamano” giardino di Dio”, nella quale fioriscono tutte le virtù e per mezzo della quale giungono a noi tutte le grazie.
Sì carissimi, è nel cuore della Vergine Madre che dobbiamo rifugiarci, soprattutto con la preghiera del Santo Rosario, che ci aiuta ad entrare in “quel giardino”: il PARADISO.
Sr Maria Zotta