Sin dalle origini della nostra Opera, abbiamo la consuetudine che, a conclusione della visita ad un gruppo di famiglie di un condominio o di un parco o di un rione, organizziamo una Santa Messa per le suddette famiglie con la collaborazione del Parroco delle famiglie visitate.
Così venerdì 22 Aprile, si è celebrata a Battipaglia la Santa Messa a conclusione della visita delle famiglie del Rione parco Magnolie della parrocchia di santa Teresina del Bambino Gesù.
La Santa Messa, celebrata all’aperto, è stata preceduta dalla recita del Santo Rosario con brevi riflessioni sui misteri dolorosi tenute da Padre Giuseppe A. Ferri, responsabile dell’intera Opera.
In particolare ci ha ricordato dell’umiltà di Gesù e ci ha invitato a seguirne l’esempio, mettendo al primo posto Dio e non il nostro io.
Man mano che scorrevamo i grani del Rosario aumentava il numero dei partecipanti, le persone venivano da diverse direzioni, sembrava proprio come quel canto che dice: “siamo arrivati da mille strade diverse, da mille luoghi diversi, perché tu hai voluto così”.
In misura piccolissima sembrava rivedere la scena di qualche giorno prima, quando le persone correvano tutte nella stessa direzione alla notizia dell’elezione del nuovo Pontefice, Benedetto XVI.
La Santa Messa, con grande nostra gioia, ha visto la partecipazione di tante persone, tra le quali famiglie che, per un motivo o per un altro, non eravamo riuscite a visitare. Altrettanto bello è stato vedere tante persone affacciate alle finestre dei condomini e un folto gruppetto di adolescenti che timidamente si avvicinavano incuriositi da questo avvenimento, un po’come Mosè , quando incuriosito si avvicinò al Roveto ardente.
Nell’omelia Padre Giuseppe, come missionario della famiglia, ha lasciato molti spunti di riflessione sui principi morali contrari all’aborto, all’eutanasia e al divorzio.
I figli non possono essere considerati un peso ma sono frutto della donazione reciproca dei coniugi; solo Dio è padrone della vita, a Lui il diritto di toglierla. Il matrimonio è un vincolo sacramentale che lega gli sposi per sempre, questo vincolo va alimentato con la grazia, nutrendosi del corpo e del sangue di Gesù. E’ necessario, per non smarrire la strada, restare uniti ai Pastori che sono le guide che il Signore ci ha lasciato.
Ha ricordato ancora, Padre Giuseppe, che il nostro regno non è di questo mondo. In questo mondo siamo solo di passaggio, dove corriamo,quindi, se togliamo Dio dalla nostra giornata? Dobbiamo quotidianamente prendere coscienza che il nostro fine è: conoscere Dio, amarlo, servirlo nei fratelli, per poi goderlo nell’altra vita. Volgiamo lo sguardo non agli oggetti, ai piaceri di questo mondo ma alle cose di lassù, dobbiamo crescere in bontà, mansuetudine, ma soprattutto in carità, che è il vincolo della perfezione.
“A che cosa giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde se stesso”.
Padre Giuseppe ha concluso l ’omelia con le parole del Santo Padre Giovanni Paolo II “ Non abbiate paura di aprire le porte a Cristo”, egli non ci delude e non ci toglie nulla!
Sorella Silvana