Ha guardato “l’umiltà della sua serva”.
Nel silenzio di questo giorno, osservando l’immensità del cielo, penso a Te, Signore, che dall’alto dei cieli scruti ogni uomo.
Cosa cerca il Signore se non un cuore aperto dove dimorare. Egli bussa ad ogni cuore. Mi chiedo come posso farti entrare nel mio cuore e sembra che Tu mi dica: - ”La chiave per farmi entrare nel tuo cuore è l’umiltà”.
Gesù è entrato nel grembo di Maria, perché Dio ha guardato “l’umiltà della sua serva”. Dio vuole la nostra disponibilità, senza la quale, non può entrare dentro di noi. Poniamoci all’ascolto della Parola di Dio, non si può amare ciò che non si conosce!
Con l’aiuto di Dio dobbiamo svuotarci di noi stessi, liberarci dai rancori, dai dispiaceri, dall’amor proprio, dalle ambizioni. Gesù che è Dio, si è fatto uomo come noi, ha assunto le nostre debolezze, ha avuto tanti dispiaceri, come quello di essere rifiutato dalla sua gente, dal suo popolo, ma è rimasto fedele al progetto di Dio Padre. Non ha difeso la propria vita, ma l’ha donata, ha vinto il male nel mondo con l’umiltà e l’obbedienza al Padre fino alla morte in croce, non perché fosse uno stupido, anzi Gesù era uno che insegnava con autorità, ma si è reso debole per amore, perché attraverso la croce giungessimo alla salvezza. A volte, nel corso della vita, possiamo apparire agli occhi degli uomini persone incapaci di difenderci da coloro che ci fanno del male, a volte ancora la tentazione ci spinge a ribellarci a tanta cattiveria ma Maria con il suo dolore di mamma ci invita a sostare con lei ai piedi della croce e piangere per i peccati che crocifiggono ancora oggi il Figlio suo.
Non bisogna abusare della misericordia di Dio, dicendo che Dio è buono e ci perdona, perché sbagliare è umano ma perseverare nell’errore è diabolico. Chiediamo aiuto a Gesù affinché ci liberi dal male e ci doni la grazia della conversione. Portiamo la croce con Lui, sopportandoci a vicenda con amore, con cuore sincero, nell’umiltà, riconoscendo i propri errori, i propri limiti. Difficilmente Gesù entra in un cuore superbo, violento, prepotente, sforziamoci di essere miti ed umili. Amiamo Gesù così come siamo, se aspettiamo di essere perfetti non lo ameremo mai. Egli pian piano ci plasma ed ammorbidisce il nostro cuore. RimaniamoGli fedeli, rialziamoci dopo le cadute, il Signore non guarda il nostro peccato, ma lo sforzo che facciamo per essere a Lui graditi.
Ciò che più l’addolora è la poca fiducia in Lui, frutto di superbia e che ci impedisce di riacquistare la sua amicizia ogni qualvolta cadiamo nel peccato. La medicina per guarire da questo male è l’umiltà.
Il vero cristiano è un uomo umile, forte, coraggioso che si umilia ai piedi di un sacerdote e riconosce le proprie debolezze, non tiene nascosto il suo peccato ma lo porta alla luce. Il cristiano autentico non resta nelle tenebre, é un uomo di luce, che ama la croce, non teme la vergogna, mette a tacere il suo io per amore del suo Dio, ha aperto gli occhi, ha scoperto la vera sua dignità e non vuole andare all’Inferno. Dio é luce e ci rivestirà di luce, con un abito nuovo, coraggio, non chiudiamo la porta del cuore a Gesù:
-” Ecco, io sto alla porta e busso. Se uno ascolta la mia voce e mi apre, io verrò da lui, cenerò con lui, ed egli con me.”.
Sorella Laura Mazzeo.