Carissimo Padre Giuseppe vi scrivo questa
lettera, dietro vostra richiesta, per rendere partecipi tutti coloro che
leggono questo giornalino di quanto è accaduto a mio padre nell’anno 2006.
Il Signore è mio pastore,
non manco di nulla! Così ci invita il salmista, ad
abbandonarci alla volontà di Dio.
Lo scorso Sabato Santo
vi raccontai ciò che accadde a mio padre il 20 marzo
2006, quando dovette affrontare un delicato intervento chirurgico alla gola per
la rimozione di una cisti che gli causava non pochi disturbi.
Ciò che sto per scrivere potrà, forse, suscitare scetticismo in
coloro che sottovalutano la potenza salvifica di Dio, che è Dio della vita, non
della morte.
Circa un mese prima
dell’intervento, mio padre, che non era a conoscenza di avere
questa cisti, sognò il caro ed indimenticabile Papa Giovanni II, il quale gli
parlò, nel salutarlo, poi, gli si avvicinò toccandolo sulla fronte e sulla
spalla, ( gesto di affetto che in 27 anni di Pontificato tutti eravamo abituati
a veder compiere)e gli disse: “ Non ti preoccupare, andrà tutto bene!” poi lo
accarezzò sotto la gola fino all’altezza del cuore.
Nei giorni successivi
scoprimmo l’esistenza di questa cisti e dopo varie visite giungemmo,
su consiglio del medico di famiglia, all’Ospedale “San Carlo” di Potenza dove il
Dottor Nolè, Primario di Otorinolaringoiatria e Maxillo Facciale, dopo accurata
visita, fissò la data dell’intervento per il 20 marzo. Con angoscia e timore
aspettammo.
Il mattino
dell’intervento alle 7. 30 eravamo in ospedale e, dopo la
visita preparatoria all’intervento, ci fu comunicato che la cisti si era
ulteriormente sviluppata e per asportarla si rischiava una tracheotomia.
Il mio pensiero andò subito a Giovanni Paolo
II. A lui chiesi di intervenire affinché tutto andasse per il meglio.
Iniziò l’intervento
che ebbe fine dopo circa 3 ore interminabili.
Ebbene, con grande gioia mia, di mia madre e di mia sorella, appena papà
uscì dalla sala operatoria notammo che nessun foro era stato fatto alla sua
trachea, ma tutto si era risolto operando dall’interno. A chi se non al Papa il
mio ringraziamento?A Giovanni Paolo II che, quando era in mezzo a noi, ci ha
spinti a confidare in Dio, abbandonandoci al suo Paterno amore, continua dal
cielo ad intercedere per noi miseri peccatori, raccogliendo i nostri dolori e
le nostre suppliche e presentandoli a Dio, il quale, ne
sono sicuro, non gli nega nulla.
Preghiamo insieme il
Signore affinché presto giunga agli
onori degli Altari.
Grazie Signore, per
averci donato Giovanni Paolo II! Grazie Giovanni Paolo II per tutto quello che hai fatto e continui a fare per noi.
A te chiediamo l’unità
della Chiesa, affinché presto ritorniamo tutti a
formare un unico gregge sotto la guida dell’Unico e Vero Pastore: Gesù
Cristo Giuseppe