Ottobre non solo è il mese missionario, ma anche il mese consacrato al culto della Beata Vergine Maria. Fu Papa Gregorio XIII a stabilire che il 7 Ottobre fosse celebrata la ricorrenza liturgica della Madonna del Rosario, sostituendola a quella di S. Maria della Vittoria, istituita nel 1571 dal suo predecessore, papa S. Pio V, in occasione della sconfitta turca riportata a Lepanto. Successivamente nel 1883 Leone XIII stabilì che tutto il mese di Ottobre dell’anno in corso, e per l’avvenire, fosse consacrato e dedicato alla celeste Vergine del Rosario. Egli stesso fu molto devoto alla preghiera del Rosario dedicandovi ben 22 documenti e l’additò come “maniera facile per far penetrare e inculcare negli animi i dogmi principali della fede cristiana”.
Le origini di questa preghiera sono antichissime, risalgono agli ambienti monastici dell’Irlanda del IX secolo, quando un monaco suggerì per agevolare gli illetterati la recita di 150 Pater Noster al posto dei 150 salmi. In seguito si cominciò a sostituire al Pater Noster il Saluto Angelico (la prima parte dell’Ave Maria) e le 150 preghiere, chiamate salterio del Pater Noster o salterio di Maria a seconda della formula usata, furono ridotte a 50. Nel corso dei secoli il Rosario ha assunto l’attuale configurazione. Pare che fu papa S. Pio V che per primo ne determinò ufficialmente la fisionomia essenziale, rilevò i suoi pregi e lo raccomandò quindi al popolo di Dio. Scrisse due documenti sul Rosario la bolla Cosueverunt del 1569 e la Salvatoris Domini nel 1572, scritta dopo la vittoria della cristianità a Lepanto. Molti Papi hanno amato e raccomandato la recita del Rosario: papa Pio X affermò che “ il Rosario è l’orazione per eccellenza…, la preghiera che, sempre dopo quella liturgica, fra tutte è la più bella, la più ricca di grazie, quella che più piace alla santissima Vergine Maria”.
Che questa preghiera sia gradita alla Vergine Maria ne dà prova il fatto che la Vergine apparendo a Lourdes e a Fatima aveva la corona tra le mani e ne raccomandava la recita. Nel 1858 Bernardetta Soubirous descrivendo il momento dell’apparizione dice: “ La Signora prese il Rosario e fece il segno della Croce;… In ginocchio anch’io recitai il Rosario. La Signora faceva scorrere i grani, ma non muoveva le labbra solo al “Gloria” le muoveva con me”.
A Fatima Lucia raccontando la prima apparizione del 13 Maggio 1917 dice “….Passati i primi momenti, la Madonna aggiunse: Recitate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra”.
La stessa raccomandazione fece nell’apparizione del 13 Giugno e nelle altre che si susseguirono fino al 13 Ottobre, data dell’ultima apparizione. A Lucia che le chiedeva se anche Francesco come lei e Giacinta sarebbe andato in cielo la Madonna rispose: -” Sì, ma deve recitare molti Rosari.
Dunque, se alla Santa Vergine piace sentirci recitare questa preghiera, perché negargliela?
Certamente il Rosario, recitato senza coglierne il significato ed il valore autentico, può sembrare una preghiera meccanica, ripetitiva, noiosa che si presta facilmente alla distrazione, una preghiera superata, roba da vecchierelle! Quello che dà valore e vitalità a questa preghiera è la meditazione dei misteri.
Giovanni Paolo II scrive nella lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae” che “ Il Rosario, proprio a partire dall'esperienza di Maria, è una preghiera spiccatamente contemplativa. Privato di questa dimensione, ne uscirebbe snaturato, e come sottolineava Paolo VI:
« Senza contemplazione, il Rosario è corpo senza anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule e di contraddire all'ammonimento di Gesù:’Quando pregate, non siate ciarlieri come i pagani, che credono di essere esauditi in ragione della loro loquacità ' (Mt 6, 7) ( Rosarium Virginis Mariae n12)
Sono molti a chiedersi perché pregare la Madonna e servirsi della ripetizione di 150 Ave Maria per meditare la vita di Gesù!
Il Papa ce lo spiega così: “Se sul versante divino è lo Spirito, il Maestro interiore che ci porta alla piena verità di Cristo, tra gli esseri umani, nessuno meglio di Lei conosce Cristo, nessuno come la Madre può introdurci a una conoscenza profonda del suo mistero.”. ( Rosarium Virginis Mariae n14)”Difatti, sullo sfondo delle parole Ave Maria passano davanti agli occhi dell'anima i principali episodi della vita di Gesù Cristo. Essi si compongono nell'insieme dei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi, e ci mettono in comunione viva con Gesù attraverso – potremmo dire – il Cuore della sua Madre.” ( Rosarium Virginis Mariae n2) Scorrendo con gli occhi dello spirito le vicende della vita della Sacra Famiglia è come se ci portassimo accanto a loro e diventassimo partecipi dei loro sentimenti, delle loro emozioni: i loro turbamenti, le loro gioie, le loro sofferenze diventano i nostri turbamenti, le nostre gioie, le nostre sofferenze e sul loro esempio impariamo a vivere le nostre giornate con lo spirito dei figli di Dio. ” Il nostro cuore può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell'individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell'umanità. Vicende personali e vicende del prossimo e, in modo particolare, di coloro che ci sono più vicini, che ci stanno più a cuore. Così la semplice preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana »”.( Rosarium Virginis Mariae n2) Guardando a Maria poi ogni donna, a qualsiasi stato appartenga, può trovare un modello di virtù a cui ispirarsi per vivere in pienezza la sua vocazione. Non dimentichiamo che Maria sebbene fosse stata investita da una grazia speciale a motivo della sua maternità divina, è una creatura come noi, e come tale ha vissuto la sua vita quotidiana come ogni donna con impegno, dedizione e sacrificio sostenuta da una fede esemplare ed incrollabile.Maria si è distinta tra tutte le donne e di lei ha detto la cugina Elisabetta “…Benedetta tra tutte le donne”, realizzando quello che ella stessa ha cantato nel Magnificat: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata”. Maria SS. è una donna di fama mondiale diremmo oggi, è al primo posto in classifica da più di duemila anni! Il motivo di tanta notorietà è da ricercarsi nella sua umiltà, nell’abbandono fiducioso e coraggioso al progetto che il Padre le ha affidato, al suo servizio umile e nascosto, ed è stato proprio questo servizio, che nel suo Figlio ha reso a tutta l’umanità, che ha fatto di lei una madre, una regina! Maria è sulla scena del mondo, non come protagonista, ma come madre premurosa che opera dietro le quinte, come è successo a Cana; ella ci suggerisce come muovere i nostri passi nel cammino della vita.
Viviamo almeno mezz’ora della nostra giornata in comunione con nostra Madre alla quale Gesù sulla Croce ci ha affidati al culmine del suo dolore per noi! Recitiamo la preghiera del Rosario con il cuore, come hanno fatto tutti i santi, ne sentiremo i suoi benefici effetti e sicuramente diventerà anche per noi, come lo è stato per papa Giovanni Paolo II, “la nostra preghiera quotidiana prediletta”.
Sorella Elisabetta